Quando Eric McCormack smise il ruolo di Will nella fortunata sitcom Will & Grace, ruolo che avrebbe ripreso poi undici anni dopo, era il 2006. Prima di ritornare ad essere protagonista di una serie di successo, avrebbe dovuto aspettare il 2012, quando divenne il dottor Daniel Pierce in Perception.
Vecchie e nuove serie tv
“Strumphi sciunt” (“I Puffi sanno” – Cristina D’Avena)
I Puffi sanno rispettare
la natura e quello che ci dà.
Stanno attenti, sai, a non strappare proprio mai
i fiori e tutto il verde che nel bosco c’è.
E tutti vissero infelici e scontenti: recensione al finale di stagione di “Once Upon a Time” (5×22-23)
Nella quinta esplosiva stagione, i nostri eroi sono passati dal regno di Camelot, dove sono stati costretti a recarsi per distruggere la magia oscura, all’Oltretomba, per salvare il bel fidanzato di Emma, Killian (alias Capitan Uncino). Il finale di stagione, come sempre, è composto da due episodi: Only you (Solo tu) e An untold story (Una storia non raccontata).
Adolescente – e per di più lupo: recensione a “Teen Wolf”
Crescere è difficile per tutti: l’adolescenza sarà anche un’età piena di mirabolanti avventure e promesse, ma quasi sempre queste ultime sono disattese e le imprese finiscono per incontrare scogli impossibili da superare. Altro che serenità, altro che gioiosi turbamenti: è quello il tempo dell’invadenza della scuola, delle scosse dei social, delle disgrazie del corpo che si trasforma, degli amori che lanciano grida di dolore. Ma potrebbe anche essere peggio se, per caso, come capita ad un loser che mai sarebbe entrato in campo nella squadra di lacrosse, il povero Scott McCall (Tyler Posey), figlio di un padre assente e di una madre infermiera, si fosse morsi da un lupo mannaro e, com’è prassi, ci si trasformasse in una creatura della notte.
A proposito del gene del guerriero, ovvero la nascita di un “serial killer” in “American Gothic”
Senza scomodare Émile Zola o Hippolyte Taine, di ereditarietà nelle serie tv ogni tanto si discute, ma quasi sempre sfilacciando il tema verso un argomento meno impegnativo come potrebbe essere il rapporto tra padre e figlio. Se la vecchia generazione s’è macchiata di delitti o ha commesso errori, lo farà anche la nuova? O sarà quest’ultima capace di progredire verso il bene?
Storia di due quasi fratelli: recensione a “Undateable”
Non sono due fratelli, ma è come se lo fossero, alla fin fine. Si completano l’un con l’altro meglio di due fidanzati e a dirla tutta, in effetti, quando la serie parte, uno dei due non conosce una donna da innumerevoli anni. E’ proprio l’amico “vincente” (perché, in realtà, dobbiamo confessarlo, loro due sono amici) che, anche senza volerlo, si affeziona al suo inquilino loser e lo cambia, così come poi capita a quest’ultimo di trasformare l’altro.
Un po’ d’India all’FBI: recensione a “Quantico”
Quantico è, per almeno due stagioni, un piccolo, grande capolavoro di narrativa. Costruito su due linee temporali che rinviano l’una all’altra, con eventi che si rispecchiano e si completano un po’ per volta, questa serie tv riesce ad appassionare, ma senza utilizzare sempre i soliti cliché dello spionaggio nazionale e internazionale, ciò che, poi, alla fine decide di esperire solo al suo terzo anno.
Il talento di Mr Robot
Mr. Robot è il nome del negozio di computer dell’amato-odiato padre di Elliot Alderson. Quest’ultimo, poi, diventa Mr. Robot nella realtà, quando, morto il genitore di leucemia, deciderà di vendicarlo, cercando di rovinare la multinazionale che è responsabile del suo decesso, la Evil corp.
“Who are you?” “I’m The Doctor.” “Doctor Who?”
La BBC produsse la serie fantascientifica Doctor Who per più di vent’anni a partire dal 1963. Nel 1989 il programma fu chiuso, sembrava definitivamente, per la discesa degli ascolti dovuti soprattutto ad un calo della qualità delle storie. Qualche tempo più tardi, nel 1996, il personaggio del Dottore fu riproposto all’interno di un film per la tv, in una sorta di episodio pilota che doveva, nelle intenzioni dei produttori, far ripartire la serie. Tuttavia, gli appassionati del genere hanno dovuto aspettare il 2005, perché Doctor Who fosse riproposta, e stavolta con uno straordinario successo mondiale, dallo sceneggiatore Russell T. Davies, ingaggiato dalla BBC Wales che fece produrre le nuove stagioni a Cardiff.
La letteratura nelle serie tv (quarta parte)
Qualche tempo dopo, Fitz si fa assumere presso il liceo dove le Liars studiano: guarda caso, vi diventa professore di letteratura inglese. Da questo momento in avanti, le allusioni letterarie si fanno sempre più fitte. Esaminiamone solo la principale: uno dei compiti da lui assegnati alla classe è l’analisi di To Kill a Mockingbird (letteralmente: “Uccidere un usignolo”) di Harper Lee (Il buio oltre la siepe, nella traduzione italiana). Sul titolo del libro è il gioco di parole che dà titolo all’episodio (1.3): To Kill a Mocking Girl, cioé “Uccidere una ragazza che (ci) prende in giro”.