Generazioni di “influencer”

Non ha senso giudicare la comicità di Khaby Lame al di fuori di TikTok |  Wired Italia

Sembra ormai appurato che i ragazzi d’oggi vogliano diventare ricchi, ma senza fare fatica. Insomma, l’unico obiettivo delle loro vite sarebbe diventato il denaro, che, tuttavia, andrebbe ottenuto con il minimo sforzo. Ciò spiegherebbe come mai molti adolescenti cerchino il modo più veloce per fare soldi, non riconoscendo il fatto che costruire una fortuna richiede, invece, tempo e sacrifici.

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A proposito della musica “rap” come scuola di violenza

Il rapper Baby Gang pubblica in un video (senza autorizzazione) le foto dei  figli di un'influencer: denunciato- Corriere.it

È giusto che la musica “rap” tratti temi violenti, oppure questi ultimi dovrebbero essere censurati? Una notizia degli ultimi giorni fa riflettere su questo argomento. Lo scorso 19 gennaio, a Milano e a Sondrio, sono stati arrestati due cantanti molto in voga tra i giovanissimi: il rapper Baby gang, pseudonimo di Zaccaria Mouhib, e Amine Ez Zaaraoui, conosciuto come Neima Ezza, con Samuel Matthew Dhahri, detto Samy, accusati di una serie di rapine commesse tra Milano e Vignate tra maggio e luglio dell’anno scorso.

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Epidemia di insicurezza (quarta e ultima parte)

L'insicurezza urbana | ~ gabriella giudici

Now let’s get ready to live the strongest wave of FOMO of the history; we will want to live even more everything we have lost. And we’re even more afraid we won’t make it.

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La perfezione al tempo di “instagram”

Risultati immagini per instagram

La modella al tempo di instagram è un prototipo esemplare che non esisterà mai, ma a cui aspirano tutte le altre ragazze, di lei però ben più reali. Il suo profilo è pieno di fotografie che mostrano il suo corpo e il suo viso senza difetti.

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Le doppie vite di “La La land”

La canzone di Mia e Sebastian

La La Land

(Stati Uniti d’America; 2016)

Regia, soggetto e sceneggiatura: Damien Chazelle

Produttore: Fred Berger, Gary Gilbert, Jordan Horowitz, Marc Platt

Fotografia: Linus Sandgren

Montaggio: Tom Cross

Musiche: Justin Hurwitz

Scenografia: David Wasco

Costumi: Mary Zophres

Cast: Ryan Gosling (Sebastian Wilder); Emma Stone (Mia Dolan); John Legend (Keith); J. K. Simmons (Bill)

Disperato omaggio ad un’arte del passato (dalle riprese di Everybody say I love you di Woody Allen al jazz che la modernità ha trasformato in musichetta da ascensore), La La Land non è stato forse compreso se non come sdrucita storia d’amore, una sorta di Sliding Doors con la seconda parte (della serie: “cosa sarebbe successo se…”) tutta compresa tra il cartone animato e il cinema surrealista, mentre è sì una love story, ma con protagonisti non i due attori (Ryan Gosling ed Emma Stone, che al più potrebbero andare bene per la soap di cui parla con malcelata insoddisfazione Mia Dolan, dalla seconda interpretata, mentre, quando poi la scelgono per un secondo provino, nelle sue parole il serial diventa epigono di Gioventù bruciata, che peraltro lei nemmeno conosce), bensì noi e il passato glorioso di un cinema, di un’arte che gli Stati Uniti hanno saputo creare dal nulla, ormai (sembra) milioni di anni fa, e che non riescono più nemmeno a citare se non la immalincoliscono con qualche sprazzo di rap e hip hop.

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La società dell’immagine e i giovani

Risultato immagini per società dell'immagine

Oggi la società è bombardata da messaggi sulla bellezza fisica e sull’importanza che assume l’immagine nei rapporti interpersonali. Se è vero che ciò si verifica almeno da un centinaio di anni, ovvero dall’avvento della società di massa e dalla diffusione della moda, il fenomeno sta recentemente assumendo dimensioni preoccupanti, a partire dalla nascita della televisione e, ancor di più, dall’avvento di internet.

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