Marco uscì di casa, essendo tutti all’oscuro; quando tornò, la mamma lo sgridò affinché imparasse la lezione. Il bambino, davvero pentito, stava per piangere, così la genitrice, temendo di aver esagerato, cercò di consolarlo.
Mamma
Rideamus igitur X
Marcella in culinam it ad matrem et ei quaerit: “Mater, felesne noster potest volare?”
Mi chiamo Davide Bianchi (seconda parte)
Era a malapena l’alba del primo di agosto, quando uno strattone improvviso lo svegliò: sua madre era in piedi, con una strana espressione sul viso molto più segnato dal tempo di quanto si ricordasse.
Mi chiamo Davide Bianchi (prima parte)
“Mi chiamo Davide Bianchi. Ho sette anni. Vengo dall’Italia.”
Queste erano le parole che Davide si era ritrovato a ripetere ogni volta che un ufficiale lo fermava e gli chiedeva di mostrargli il passaporto. Dovete sapere che questo bambino, infatti, non era più nella sua casa tra le Alpi, più precisamente nella Valle Gesso in provincia di Cuneo, ma era al porto di Genova pronto ad imbarcarsi per l’America.
Alla madre: recensione di “La prima stella” di Gigi D’Alessio
Gigi D’Alessio torna a Sanremo per la quinta volta e lo fa con una canzone d’autore: rispetto ai pezzi disimpegnati che ha presentato nelle scorse partecipazioni (l’ultima nel 2012 con Respirare, cantata in coppia con Loredana Berté e ad un passo dal clamoroso successo, che solo la sala stampa, col suo voto, gli ha impedito), tutti scritti in coppia coll’amico Vincenzo D’Agostino, tutti successoni al “botteghino” come Non dirgli mai (dodicesima nel 2000), Tu che ne sai (ottava nel 2001), L’amore che non c’è (seconda nel 2005), La prima stella è un pezzo malinconico e adulto, frutto del lavoro decennale di un autore che, pur avendo fatto il poeta d’amore per tutta la sua carriera, s’è anche cimentato con altri temi (Essere una donna, Il mio amico, Profumo di mamma, ad es., nelle quali affronta rispettivamente la violenza contro le donne, l’omosessualità, la gioia della maternità grazie anche alla splendida voce della compagna Anna Tatangelo).