Un bicchiere di “whisky”

Era una notte buia e tempestosa. A Londra pioveva a dirotto e la signora Barret, dopo essere uscita dal suo ufficio a Jermin Street, prese un taxi che la stava aspettando e si recò vicino alla stazione della metropolitana. Una volta scesa dal veicolo che l’aveva portata fin lì entrò in un bar e con i pochi soldi che le erano rimasti prese un bicchiere di whisky.

Dopo aver finito di bere, scese le scale della stazione e, mentre aspettava l’arrivo della metro, andò in bagno, dato che non si sentiva molto bene. Nel frattempo nella toilette entrarono un uomo e una donna che stavano litigando violentemente. Dopo qualche minuto la signora Barret, che era chiusa nella prima cabina, sentì le urla della ragazza e un colpo di arma da fuoco.

La signora Barret, terrorizzata, inizialmente esitò ad uscire, ma poi prese coraggio e aprì la porta della cabina. Fuori trovò tutto com’era prima; non c’erano tracce di sangue, non c’era il cadavere della ragazza e non c’era nemmeno il bossolo del proiettile che era stato esploso.

La donna, confusa e allo stesso tempo spaventata, andò subito alla stazione più vicina, per cercare aiuto e per denunciare l’omicidio a cui aveva assistito. Tentò invano di spiegare quello che era successo, ma gli agenti, dopo aver ascoltato il suo racconto, si misero a ridere e dissero che non era possibile che il presunto assassino non avesse lasciato alcuna traccia.

La signor Barret, dopo aver capito che nessuno l’avrebbe aiutata, prese il tram e tornò a casa. Dopo essere entrata nella sua abitazione, si cambiò i vestiti e si mise a letto per provare a dormire. Però non riusciva a dimenticare quello che era successo e cosi, presa da una crisi di panico, si alzò, andò sul balcone e si buttò di sotto.

Qualche ora dopo i poliziotti arrivarono sul posto e trovarono il corpo senza vita della donna. Dopo alcune indagini svolte nelle settimane successive, si scoprì che aveva involontariamente della droga, diluita in un bicchiere di whisky in un bar vicino alla stazione e quindi tutto quello che aveva sentito e visto era dovuto all’effetto di quella sostanza che aveva assunto.

Andrea Magnone