Sembra ormai appurato che i ragazzi d’oggi vogliano diventare ricchi, ma senza fare fatica. Insomma, l’unico obiettivo delle loro vite sarebbe diventato il denaro, che, tuttavia, andrebbe ottenuto con il minimo sforzo. Ciò spiegherebbe come mai molti adolescenti cerchino il modo più veloce per fare soldi, non riconoscendo il fatto che costruire una fortuna richiede, invece, tempo e sacrifici.
Il confronto fra le generazioni, spesso, risulta problematico, perché, come dice un antico proverbio, i giovani non riflettono sul fatto che il mondo esisteva già prima di loro e gli anziani non ricordano che il mondo esisterà anche dopo di loro.
La politica è un argomento che a noi giovani oggi non sembra troppo interessante, almeno nella maggior parte dei casi. Nonostante l’enorme quantità di informazioni messe a disposizione dai giornali, dai mezzi televisivi e da numerosissimi siti e blog su internet, molto spesso fatichiamo a seguire le vicende della politica interna ed estera e ci sfuggono le ragioni e i veri scopi perseguiti dai vari schieramenti politici e dagli uomini che più li rappresentano.
I giovani e la politica sono due mondi paralleli destinati a mai incontrarsi davvero? Negli ultimi anni è profondamente cambiato l’approccio degli Italiani a questa materia, a cui, in effetti, tutti dovrebbero interessarsi, in quanto attraverso di essa si prendono decisioni che toccano la vita di uno stato e dei suoi cittadini.
Rocco Hunt, nato a Salerno il 21 novembre 1994, è un giovanissimo cantante di “pop-rap” che ha esordito nella sezione giovani del Festival di Sanremo del 2014, vincendo la “kermesse” con la canzone “Nu juorno buono”; tuttavia, aveva già pubblicato un disco di discreto successo, “Poeta urbano”, già nel 2013, seguito poi dalle due edizioni di “’A verità” e da “SignorHunt”, che esce, ora, in una nuova versione, trainato dal successo di “Wake up”, presentato alla sua seconda partecipazione al Festival.
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